Solo infinito desiderio
Ma come vorrei obliarmi nel pozzo smeraldino del tuo sguardo
quando vivere non ha più senso e le ore si affastellano,
non sono altro che cumuli di minuti sparsi lì, per terra,
un immondezzaio del tempo;
come vorrei rotolare lungo la china del tuo bianco corpo,
perdutamente, con la lentezza del sogno
un incessante cadere su di te;
come vorrei cantare ad ogni sorgere del sole
lo splendore del tuo sorriso assonnato
i tuoi mugolii di protesta alla luce ed ai suoni
e alla mia mano fredda che ti cerca impudica;
come vorrei contemplarti infinitamente
imparando a memoria ogni tratto del tuo viso
ogni segno segreto nella mappa della tua pelle
le sottili variazioni al movimento dei tuoi muscoli
bevendoti come una sorsata di acqua purissima;
come vorrei cantare quanto ti amo
e l'ineffabile gioia della tua presenza,
del tuo respiro come una melodia sul mio collo,
e le lacrime di sollievo quando la notte mi desto, sperduta
e tu sei reale,
incredibile come il più dolce dei sogni, ma vero.
Oh, come vorrei averti sempre
non conoscere mai il dolore del ricordo e la lama della nostalgia,
ma sempre alzare lo sguardo e vederti dinanzi a me
e poter baciare le tue labbra rosse come un frutto invitante,
baciarle sempre, e ancora e ancora.
quando vivere non ha più senso e le ore si affastellano,
non sono altro che cumuli di minuti sparsi lì, per terra,
un immondezzaio del tempo;
come vorrei rotolare lungo la china del tuo bianco corpo,
perdutamente, con la lentezza del sogno
un incessante cadere su di te;
come vorrei cantare ad ogni sorgere del sole
lo splendore del tuo sorriso assonnato
i tuoi mugolii di protesta alla luce ed ai suoni
e alla mia mano fredda che ti cerca impudica;
come vorrei contemplarti infinitamente
imparando a memoria ogni tratto del tuo viso
ogni segno segreto nella mappa della tua pelle
le sottili variazioni al movimento dei tuoi muscoli
bevendoti come una sorsata di acqua purissima;
come vorrei cantare quanto ti amo
e l'ineffabile gioia della tua presenza,
del tuo respiro come una melodia sul mio collo,
e le lacrime di sollievo quando la notte mi desto, sperduta
e tu sei reale,
incredibile come il più dolce dei sogni, ma vero.
Oh, come vorrei averti sempre
non conoscere mai il dolore del ricordo e la lama della nostalgia,
ma sempre alzare lo sguardo e vederti dinanzi a me
e poter baciare le tue labbra rosse come un frutto invitante,
baciarle sempre, e ancora e ancora.
Lo stupro non è necessariamente cosa che coinvolga due persone
Farei cose indicibili al mio corpo, probabilmente solo
per avvertire un cambiamento nel fluire della noia.
Questo mio scrivere prosastico
deve metaforizzare qualcosa.
Il tempo della lirica è finito.
Non c'è più un io lirico.
Non c'è più un io.
Voglio solo la bruttezza della verità
spoglia e sgraziata.
Mi ammanto di banalità,
è il mio cappotto invernale;
ma sotto la neve sferzante, mi cade ai piedi
e sono nuda;
il mio corpo è orribile,
sembra il tempio violato di un dio schizofrenico:
ossa rivestite di un tessuto disfatto
lacerato e consunto.
Sono un morto che si ostina a respirare,
ma per vivere non basta.
Mi offro alla vita come un toro all'altare
apro le gambe distesa sul suolo gelato
sanguino dove il ghiaccio mi strappa
e nella follia di questa morte abortita vengono a me
non vedo i loro volti ma sento
la profanazione
mostro la lingua a quel dio traditore,
la sua casa ora cade
colpi pesanti, sono mani sulle mie porte
sono denti sulle pareti
sono occhi, occhi di niente.
Giaccio riversa guardando la vita
si può vomitare il dolore?
È come se non fossi ancora abbastanza vuota
sento viscere e cuore e polmoni
palpitare, caldi e vitali.
Li rigetto.
Nell'oscenità della mia posizione
col viso a terra su quei resti di me
formo un angolo come non è mai stato il mio esistere;
e godo della mia degradazione.
Ora sono un niente rivestito d'altro niente,
ma non muoio.
Non mi sfugge l'impudica ironia di questa sorte infame.
Medito ulteriori empietà da perpetrare sul mio involucro scarno,
vagheggio amanti con mani di lame e sento
l'autocompiacimento divoratore
del disprezzo di me
che ha due mani e con una
masturba il mio sesso martoriato e pulsante
e rosso che urla e non cesserà mai e con l'altra
nutre la mia bocca riarsa che sembra marcire e intanto
sfidare chi metta in dubbio che è fatta per ingoiare.
Voglio esplodere, ma mentre annego
nel piacere e nel cibo e nell'orrore vedo
altri in fila con le mani protese
con facce mute e sguardi insani e sono i miei
i miei occhi che mi leccano lubrichi e no
non mi posso
fermare.
per avvertire un cambiamento nel fluire della noia.
Questo mio scrivere prosastico
deve metaforizzare qualcosa.
Il tempo della lirica è finito.
Non c'è più un io lirico.
Non c'è più un io.
Voglio solo la bruttezza della verità
spoglia e sgraziata.
Mi ammanto di banalità,
è il mio cappotto invernale;
ma sotto la neve sferzante, mi cade ai piedi
e sono nuda;
il mio corpo è orribile,
sembra il tempio violato di un dio schizofrenico:
ossa rivestite di un tessuto disfatto
lacerato e consunto.
Sono un morto che si ostina a respirare,
ma per vivere non basta.
Mi offro alla vita come un toro all'altare
apro le gambe distesa sul suolo gelato
sanguino dove il ghiaccio mi strappa
e nella follia di questa morte abortita vengono a me
non vedo i loro volti ma sento
la profanazione
mostro la lingua a quel dio traditore,
la sua casa ora cade
colpi pesanti, sono mani sulle mie porte
sono denti sulle pareti
sono occhi, occhi di niente.
Giaccio riversa guardando la vita
si può vomitare il dolore?
È come se non fossi ancora abbastanza vuota
sento viscere e cuore e polmoni
palpitare, caldi e vitali.
Li rigetto.
Nell'oscenità della mia posizione
col viso a terra su quei resti di me
formo un angolo come non è mai stato il mio esistere;
e godo della mia degradazione.
Ora sono un niente rivestito d'altro niente,
ma non muoio.
Non mi sfugge l'impudica ironia di questa sorte infame.
Medito ulteriori empietà da perpetrare sul mio involucro scarno,
vagheggio amanti con mani di lame e sento
l'autocompiacimento divoratore
del disprezzo di me
che ha due mani e con una
masturba il mio sesso martoriato e pulsante
e rosso che urla e non cesserà mai e con l'altra
nutre la mia bocca riarsa che sembra marcire e intanto
sfidare chi metta in dubbio che è fatta per ingoiare.
Voglio esplodere, ma mentre annego
nel piacere e nel cibo e nell'orrore vedo
altri in fila con le mani protese
con facce mute e sguardi insani e sono i miei
i miei occhi che mi leccano lubrichi e no
non mi posso
fermare.
Verbalmalerei
Vorrei saper disegnare:
dipingerei un lago, come una grande vasca
immersa tra alberi le cui fronde toccano terra,
incastonata in rocce perlacee,
e la tue pelle bagnata rilucente sotto la luna,
dolce d'acqua sulle mie labbra.
Dipingerei il tuo corpo bianco e splendente,
e i miei capelli grondanti avvinghiati alle tue spalle
come tentacoli di una medusa estasiata.
Dipingerei il silenzio dei nostri respiri
e l'ansito del mio amore,
un fiume di madreperla.
dipingerei un lago, come una grande vasca
immersa tra alberi le cui fronde toccano terra,
incastonata in rocce perlacee,
e la tue pelle bagnata rilucente sotto la luna,
dolce d'acqua sulle mie labbra.
Dipingerei il tuo corpo bianco e splendente,
e i miei capelli grondanti avvinghiati alle tue spalle
come tentacoli di una medusa estasiata.
Dipingerei il silenzio dei nostri respiri
e l'ansito del mio amore,
un fiume di madreperla.
The loss of your eyes, the loss of life
I'll hang on to my love
before my mind leaves me
I'll hang on to your eyes
before my mind surrenders
Now my love's just a useless fluorescent hose
that tries to wrap you
but you're off.
Will I manage to turn you on?
Let me... let me love you
I'm choked
choked by my own fault
cannot breathe without holding your hand
Will you ever believe me
forgive me?
I can only be refreshed
as I fall into your warm mouth
surrounded by your full
your ruby-made lips.
I burn, I scream, I crave
I can't wait.
I love you as much as my words could explain,
as much as my eyes could tell
as much as my endless desire could show.
You're the truth, the beauty,
I could never give up
I could never sleep, never eat, never live
I need my marmot-otter, to take my hand...
If my love could reach you
catch you up and take you back to me,
if only could we find each other
again
love each other
as when we you are in me
your hands on me
your breath on my naked shoulder
and I completely and purely belong to you, and you to me
and what makes me come, you know, is more than what's in me
if only could we always feel like we're making love
maybe...
maybe...
I can't give up. I love you and this must find the way.
before my mind leaves me
I'll hang on to your eyes
before my mind surrenders
Now my love's just a useless fluorescent hose
that tries to wrap you
but you're off.
Will I manage to turn you on?
Let me... let me love you
I'm choked
choked by my own fault
cannot breathe without holding your hand
Will you ever believe me
forgive me?
I can only be refreshed
as I fall into your warm mouth
surrounded by your full
your ruby-made lips.
I burn, I scream, I crave
I can't wait.
I love you as much as my words could explain,
as much as my eyes could tell
as much as my endless desire could show.
You're the truth, the beauty,
I could never give up
I could never sleep, never eat, never live
I need my marmot-otter, to take my hand...
If my love could reach you
catch you up and take you back to me,
if only could we find each other
again
love each other
as when we you are in me
your hands on me
your breath on my naked shoulder
and I completely and purely belong to you, and you to me
and what makes me come, you know, is more than what's in me
if only could we always feel like we're making love
maybe...
maybe...
I can't give up. I love you and this must find the way.
Nostalgia è anche nel suo più stretto significato etimologico un termine troppo blando per descrivere la questione
E se il dolore è il bisogno del ritorno a casa,
se tu mi sei casa
ancora giorni da esule mi attendono;
e se questo è solo il tetto
della casa che si va costruendo,
in forza ancora crescerà il mio sentire
il bisogno
delle tue mani nel letto, il tuo corpo bollente:
tu sei il calore
febbre che avvampa sulla mia pelle bramosa.
Mi innamoro
di un amore lento, che scava
come l'acqua erode le rocce,
crea la sua conca e lì giace.
Ogni desiderio che nasce
nel lenzuolo sbrindellato che è il mio animo
a te si rivolge
in te vuol trovare
volontà di esaudimento:
non sussiste per sé.
Il tuo sorriso, la tua risata così giovane
come un meraviglioso bambino
che s'affaccia dagli occhi di un uomo
io cerco;
il tuo profumo,
come di una grotta di smeraldo in una conchiglia perduta
azzurro, bianco ed arcano
inseguo;
la sete delle tue labbra
inaridisce i miei sensi:
il mio vivere è un agognare,
inerte è il mio corpo
nell'attesa della sazietà.
se tu mi sei casa
ancora giorni da esule mi attendono;
e se questo è solo il tetto
della casa che si va costruendo,
in forza ancora crescerà il mio sentire
il bisogno
delle tue mani nel letto, il tuo corpo bollente:
tu sei il calore
febbre che avvampa sulla mia pelle bramosa.
Mi innamoro
di un amore lento, che scava
come l'acqua erode le rocce,
crea la sua conca e lì giace.
Ogni desiderio che nasce
nel lenzuolo sbrindellato che è il mio animo
a te si rivolge
in te vuol trovare
volontà di esaudimento:
non sussiste per sé.
Il tuo sorriso, la tua risata così giovane
come un meraviglioso bambino
che s'affaccia dagli occhi di un uomo
io cerco;
il tuo profumo,
come di una grotta di smeraldo in una conchiglia perduta
azzurro, bianco ed arcano
inseguo;
la sete delle tue labbra
inaridisce i miei sensi:
il mio vivere è un agognare,
inerte è il mio corpo
nell'attesa della sazietà.
Apatia
Si impossessa dei miei sensi
l'orribile morbo senza volto
e della mia volontà;
il più invisibile dei germi.
Mal si sposa con la parola poetica questo senso di morte.
Sento inaridirmi progressivamente.
Spezzate le vie di comunicazione artistica
tra me e il mondo esterno:
indebolite, assottigliate.
Lo stato vegetativo
nemico è dell'arte.
Una qual certa sospirata malinconia
debolmente esprimo:
manca il vigore,
mi è fatica la disperazione.
Questo miserevole tentativo di meta-apatia -
come di un pezzo di legno gonfiato dall'acqua piovana
che si sia lasciato marcire,
arenato in un rigagnolo asciutto,
così banalmente statico
da far desiderare l'annegamento,
e ora tenti la risalita lungo acque secche e infeconde -
è sciatto e incolore come il mio sentire.
Presto il ricordo
della distesa di un bianco rosato
su cui aprivo gli occhi
non più mi colpirà;
ah, sembrava intessuta essa stessa
di sentimento, emozione:
morbido lido che la mia bocca bagnava.
Oggi la luce apre i miei occhi
ma io non li apro alla vita:
sopravvivo una morte inconclusa.
Privazione d'emozione,
tu m'hai avvolto
nei lacci di un'abulia
che m'impedisce il nutrimento.
L'azione è meccanica
disgiunta dal senso.
Pensieri ed immagini
nel mio pigro cervello rimesto
simili a colate di cemento
che vadano solidificandosi,
sotto un sole implacabile.
l'orribile morbo senza volto
e della mia volontà;
il più invisibile dei germi.
Mal si sposa con la parola poetica questo senso di morte.
Sento inaridirmi progressivamente.
Spezzate le vie di comunicazione artistica
tra me e il mondo esterno:
indebolite, assottigliate.
Lo stato vegetativo
nemico è dell'arte.
Una qual certa sospirata malinconia
debolmente esprimo:
manca il vigore,
mi è fatica la disperazione.
Questo miserevole tentativo di meta-apatia -
come di un pezzo di legno gonfiato dall'acqua piovana
che si sia lasciato marcire,
arenato in un rigagnolo asciutto,
così banalmente statico
da far desiderare l'annegamento,
e ora tenti la risalita lungo acque secche e infeconde -
è sciatto e incolore come il mio sentire.
Presto il ricordo
della distesa di un bianco rosato
su cui aprivo gli occhi
non più mi colpirà;
ah, sembrava intessuta essa stessa
di sentimento, emozione:
morbido lido che la mia bocca bagnava.
Oggi la luce apre i miei occhi
ma io non li apro alla vita:
sopravvivo una morte inconclusa.
Privazione d'emozione,
tu m'hai avvolto
nei lacci di un'abulia
che m'impedisce il nutrimento.
L'azione è meccanica
disgiunta dal senso.
Pensieri ed immagini
nel mio pigro cervello rimesto
simili a colate di cemento
che vadano solidificandosi,
sotto un sole implacabile.
Die Nacht ist heiß und wir sind nackt
Pensieri neri e desideri frustrati e sudori solitari
e sogni d'angoscia e di turpitudine
in notti come sacchi mortuari sulla coscienza
e falsità e recite e teatri
contro il bitume che sale e m'avvolge
spirali paranoiche
mi ricongiungo a me stessa
al mio corpo pesante di brama
di odiosa paura
il letto è vuoto
il letto è sempre vuoto
in me è il vuoto
inconsulti movimenti
gambe, mani, sesso
trattenendo il fumo di te
ach, das ist so lang her...
e sento di impazzire
aspetto il sole per lasciarmi e uscire fuori da me
fuori dalla mia pericolosa nudità
troppo sincera, troppo mordace
die Vortäuschung beginnt.
e sogni d'angoscia e di turpitudine
in notti come sacchi mortuari sulla coscienza
e falsità e recite e teatri
contro il bitume che sale e m'avvolge
spirali paranoiche
mi ricongiungo a me stessa
al mio corpo pesante di brama
di odiosa paura
il letto è vuoto
il letto è sempre vuoto
in me è il vuoto
inconsulti movimenti
gambe, mani, sesso
trattenendo il fumo di te
ach, das ist so lang her...
e sento di impazzire
aspetto il sole per lasciarmi e uscire fuori da me
fuori dalla mia pericolosa nudità
troppo sincera, troppo mordace
die Vortäuschung beginnt.
Onde
I tuoi occhi come oceani cangianti, abitati da sirene
il cui canto mi imprigiona
nuoto verso di loro
verso di te
C'è un rubino sotto gli oceani
è una bocca come fuoco fresco
mi prende, mi tiene
nasconde denti come tenere lame
e un drappo di velluto rosso che mi avvolge la lingua
e la tiene a sé
Il tuo collo, collina bianchissima
dove il tuo profumo è più forte e inebriante
lo attraverso fino alle pianure
il tuo petto, il tuo ventre
una candida curva dolce mi induce a svoltare
una parete di roccia morbida e liscia la tua schiena
declina lentamente verso i più bei rilievi
rotondi e perfetti, e vi passo in mezzo,
nella frasca insenatura che li divide e sento
che c'è un luogo, oltre, dove posso riposare
e bere
tra le tue gambe, come lati di un tempio
il tuo membro, ritto e bellissimo
una pietra di lucido marmo bollente
da sfregare, bagnare ed accogliere
dentro me in quel che alla sua vista si discioglie e spalanca
e torno a perdermi nei verdi oceani, e tutto è un nuotare
tu nuoti in me ed io in te.
il cui canto mi imprigiona
nuoto verso di loro
verso di te
C'è un rubino sotto gli oceani
è una bocca come fuoco fresco
mi prende, mi tiene
nasconde denti come tenere lame
e un drappo di velluto rosso che mi avvolge la lingua
e la tiene a sé
Il tuo collo, collina bianchissima
dove il tuo profumo è più forte e inebriante
lo attraverso fino alle pianure
il tuo petto, il tuo ventre
una candida curva dolce mi induce a svoltare
una parete di roccia morbida e liscia la tua schiena
declina lentamente verso i più bei rilievi
rotondi e perfetti, e vi passo in mezzo,
nella frasca insenatura che li divide e sento
che c'è un luogo, oltre, dove posso riposare
e bere
tra le tue gambe, come lati di un tempio
il tuo membro, ritto e bellissimo
una pietra di lucido marmo bollente
da sfregare, bagnare ed accogliere
dentro me in quel che alla sua vista si discioglie e spalanca
e torno a perdermi nei verdi oceani, e tutto è un nuotare
tu nuoti in me ed io in te.
Was sage ich nicht - dass mein Herz brennt
Annaspo dentro e fuori di te
soffocando in desideri interrotti
bevendo la mia paura in calici orrendi
Taccio
persa in labirinti di lingue
che non riesco a usare.
Wo bist du?
Ich kann dich nicht finden
Ich schreie - stimmlos.
Ovunque solo grida afone
dove sei
dove sei
se anche potessi toccare
il tuo corpo di bruno marmo
saresti lontano
e sarebbe il freddo dentro di me.
Io dispero.
Impazzisco fra ricordi osceni
e suicidi pensieri.
Io ci suicido.
Inaridisco senza il tuo seme
sono folle di brama
ma essa è imprigionata in me
e s'annulla.
Der Schrecken isst mich.
Non so dire
non so la libertà
da me stessa
nè da te.
Manchi.
Io dispero.
soffocando in desideri interrotti
bevendo la mia paura in calici orrendi
Taccio
persa in labirinti di lingue
che non riesco a usare.
Wo bist du?
Ich kann dich nicht finden
Ich schreie - stimmlos.
Ovunque solo grida afone
dove sei
dove sei
se anche potessi toccare
il tuo corpo di bruno marmo
saresti lontano
e sarebbe il freddo dentro di me.
Io dispero.
Impazzisco fra ricordi osceni
e suicidi pensieri.
Io ci suicido.
Inaridisco senza il tuo seme
sono folle di brama
ma essa è imprigionata in me
e s'annulla.
Der Schrecken isst mich.
Non so dire
non so la libertà
da me stessa
nè da te.
Manchi.
Io dispero.
A Krishna
Ero tua prima ancora che mi prendessi.
Sono stata tua nella lontananza
tua nell'assenza.
Ero tua nel giorno dei primi tramonti
dei primi solchi sulle colline.
Sono stata tua per anni
nel desiderio delle strade lontane
nel desiderio della tua mano.
Tua nell'abbeverarmi e nell'offrire carne ai tuoi denti.
Sono tuoi i miei sentieri
da te solo solcati,
da quando decisi.
La mia intera esistenza
prende senso in te
in una promessa.
Ora tutto si perde.
Come se nulla più avesse valore
nulla più bastasse;
prima il mondo era quell'albero
in un bosco deserto
e null'altro esisteva.
Viveva il desiderio
i respiri, la carne e ciò che scorreva
non era il sangue.
Ora il mondo è tutto
è fuori di noi,
non basta più
cercarsi ed amarsi
trovarsi ed unirsi.
A me basti tu
e non vorrò chiedere altro più
prenderò ciò che mi darai
purché tu prenda me.
Tutto ho sempre accettato
misurando il valore di ogni tuo tocco.
Tutto accetterei ancora.
Perché qualsiasi cosa io reclami
pretenda
o desideri
mai supererà in importanza
il guardarti
il toccarti
il concludermi in te.
Sacrifico al tuo tempio ogni mia richiesta.
Non potrai tu fare lo stesso?
Non potrai stabilire
che quel motto val più
di ogni altra cosa?
Od indicarmi la via per tornare a te
e perché tu torni a me;
io non riesco a trovarla.
Non potrò mai lasciarti
ti appartengo per scelta e promessa
per la mia stessa essenza e per mia ferma volontà.
Ciò non cambierà mai.
Sono stata tua nella lontananza
tua nell'assenza.
Ero tua nel giorno dei primi tramonti
dei primi solchi sulle colline.
Sono stata tua per anni
nel desiderio delle strade lontane
nel desiderio della tua mano.
Tua nell'abbeverarmi e nell'offrire carne ai tuoi denti.
Sono tuoi i miei sentieri
da te solo solcati,
da quando decisi.
La mia intera esistenza
prende senso in te
in una promessa.
Ora tutto si perde.
Come se nulla più avesse valore
nulla più bastasse;
prima il mondo era quell'albero
in un bosco deserto
e null'altro esisteva.
Viveva il desiderio
i respiri, la carne e ciò che scorreva
non era il sangue.
Ora il mondo è tutto
è fuori di noi,
non basta più
cercarsi ed amarsi
trovarsi ed unirsi.
A me basti tu
e non vorrò chiedere altro più
prenderò ciò che mi darai
purché tu prenda me.
Tutto ho sempre accettato
misurando il valore di ogni tuo tocco.
Tutto accetterei ancora.
Perché qualsiasi cosa io reclami
pretenda
o desideri
mai supererà in importanza
il guardarti
il toccarti
il concludermi in te.
Sacrifico al tuo tempio ogni mia richiesta.
Non potrai tu fare lo stesso?
Non potrai stabilire
che quel motto val più
di ogni altra cosa?
Od indicarmi la via per tornare a te
e perché tu torni a me;
io non riesco a trovarla.
Non potrò mai lasciarti
ti appartengo per scelta e promessa
per la mia stessa essenza e per mia ferma volontà.
Ciò non cambierà mai.
Radha
I miei occhi in fiamme di sale.
L'amore
è una ferita.
Vorrei giungere a quell'albero
trovarti dormiente
e inscrivermi nel tuo abbraccio.
Ma forse
io
o tu
abbiamo perso la strada.
Ti amo.
Amami.
Possiamo ancora raggiungerci.
L'amore
è una ferita.
Vorrei giungere a quell'albero
trovarti dormiente
e inscrivermi nel tuo abbraccio.
Ma forse
io
o tu
abbiamo perso la strada.
Ti amo.
Amami.
Possiamo ancora raggiungerci.
Morire
Soffocare
e respirare
Soffocare
e respirare ancora.
Arriverà un momento in cui
il respiro arriverà troppo tardi.
Avere amato e amare
e voler amare
di un amore come pioggia infeconda.
Inutile.
Come i tentativi di respirare
dove non c'è ossigeno.
Come andare avanti a camminare
sapendo che cadrai
e ad ogni caduta
ti logorerai
e tante cose si perderanno.
Nessuno è infallibile
ma sembra solo che io sia fallibile.
Un mostro che divora senza accorgersi di mangiare.
Allora perché tenerlo stretto a te?
Cerca qualcuno
- ma non dovrebbe essere già accanto a te? -
che sia più eccezionale di me
che non abbia cattivi pensieri
che non conosca gelosie e tristezze
che accetti tutto di te senza difficoltà
e che magari, se c'è un po' di spazio
ti ami con la stessa lacerante forza
con cui ti amo io.
e respirare
Soffocare
e respirare ancora.
Arriverà un momento in cui
il respiro arriverà troppo tardi.
Avere amato e amare
e voler amare
di un amore come pioggia infeconda.
Inutile.
Come i tentativi di respirare
dove non c'è ossigeno.
Come andare avanti a camminare
sapendo che cadrai
e ad ogni caduta
ti logorerai
e tante cose si perderanno.
Nessuno è infallibile
ma sembra solo che io sia fallibile.
Un mostro che divora senza accorgersi di mangiare.
Allora perché tenerlo stretto a te?
Cerca qualcuno
- ma non dovrebbe essere già accanto a te? -
che sia più eccezionale di me
che non abbia cattivi pensieri
che non conosca gelosie e tristezze
che accetti tutto di te senza difficoltà
e che magari, se c'è un po' di spazio
ti ami con la stessa lacerante forza
con cui ti amo io.
Amante
Sono come una coperta logora.
Aridità
Ho bruciato.
Ho bruciato di viola.
Di mani come catene
ardenti
strette
desiderate.
Ho pianto nel fuoco
ho gridato e graffiato
e ancora in te ho amato
annegare.
Lo squallore della solitudine non è mai stato così freddo.
Questa notte
sarà
un caleidoscopico incubo
tra l'illusione di te
e la coscienza del gelo.
Attendo.
Ho bruciato di viola.
Di mani come catene
ardenti
strette
desiderate.
Ho pianto nel fuoco
ho gridato e graffiato
e ancora in te ho amato
annegare.
Lo squallore della solitudine non è mai stato così freddo.
Questa notte
sarà
un caleidoscopico incubo
tra l'illusione di te
e la coscienza del gelo.
Attendo.
Il mio amore è un albergo a ore
(La verità è sempre squallida e decadente come un sesso anziano)
Amori come alberghi a ore
desolanti e vuoti nei weekend
gravidi di orgasmi validi un momento
in stanze stantie con cuscini come occhi
Amori come puttane
con la gonna logora e il trucco sfatto
e la passione istrionica di un cronometro
piacere meccanico
Amori come orologi
insensibili e inesorabili
Amori di solitudine
da palcoscenico vuoto
desiderio di fumo applicato a un corpo
Io non sapevo l'attesa
non sapevo il prezzo di un amore part time
roba economica che si consuma in fretta
e continui a indossarla, ricoperta di toppe.
desolanti e vuoti nei weekend
gravidi di orgasmi validi un momento
in stanze stantie con cuscini come occhi
Amori come puttane
con la gonna logora e il trucco sfatto
e la passione istrionica di un cronometro
piacere meccanico
Amori come orologi
insensibili e inesorabili
Amori di solitudine
da palcoscenico vuoto
desiderio di fumo applicato a un corpo
Io non sapevo l'attesa
non sapevo il prezzo di un amore part time
roba economica che si consuma in fretta
e continui a indossarla, ricoperta di toppe.
L'illuminante verità del banale
Il dubbio morde.
Dilania carni incorporee
che ingoia e rimuove.
La placida sicurezza di una volontà applicata al sentimento
viene ora digerita da acidi succhi
di incertezza mortifera.
L'ossea carcassa di un amore
è il dubbio.
Dilania carni incorporee
che ingoia e rimuove.
La placida sicurezza di una volontà applicata al sentimento
viene ora digerita da acidi succhi
di incertezza mortifera.
L'ossea carcassa di un amore
è il dubbio.
L'ancheggiare invitante di una stella da due soldi
La verità di me è nello specchio
La verità di me è in ciò che non è.
Metamorfica ballerina da palcoscenico
paillettes d'onestà e lustrini di coerenza
col mio accecante maquillage di maturità
smagliante autenticità da boutique
Le forme sinuose della mia eccellenza
sciolgono i tuoi sensi ingenui
Ballo per te il mio ballo d'inganno
Succinto costume di trasparenza
candidamente esibisce il mio corpo
il corpo è vero
il corpo è.
Ciò che vedi è verità
Verità mendace.
La mia verità
è ciò che è falso.
La verità di me è in ciò che non è.
Metamorfica ballerina da palcoscenico
paillettes d'onestà e lustrini di coerenza
col mio accecante maquillage di maturità
smagliante autenticità da boutique
Le forme sinuose della mia eccellenza
sciolgono i tuoi sensi ingenui
Ballo per te il mio ballo d'inganno
Succinto costume di trasparenza
candidamente esibisce il mio corpo
il corpo è vero
il corpo è.
Ciò che vedi è verità
Verità mendace.
La mia verità
è ciò che è falso.
Insegui un pensiero, soggiogalo, frustalo, dominalo. Fallo tuo.
Vorrei un istante.
Sferico, denso, plumbeo.
Vorrei un istante
per macchiarlo di sangue.
Gridare in esso, risucchiandone l'aria.
Vorrei un istante
per afferrarlo
strapparne le carni
morderne il tessuto
bere il suo succo
svuotare il suo gravido incavo.
Vorrei un istante
come bolla insonorizzata
come utero in cui
trovare te
piangere in te
godere in te.
Vorrei un istante
nostro
di cuoio e di carne
di tatto e di gusto
di estatico annegare.
Prendimi.
La mia è una preghiera.
Sferico, denso, plumbeo.
Vorrei un istante
per macchiarlo di sangue.
Gridare in esso, risucchiandone l'aria.
Vorrei un istante
per afferrarlo
strapparne le carni
morderne il tessuto
bere il suo succo
svuotare il suo gravido incavo.
Vorrei un istante
come bolla insonorizzata
come utero in cui
trovare te
piangere in te
godere in te.
Vorrei un istante
nostro
di cuoio e di carne
di tatto e di gusto
di estatico annegare.
Prendimi.
La mia è una preghiera.
Ti troverò nel mio nudo sonno
e percorrerai le mie strade
col tocco che sai
il tocco che amai
Mi oblierò nei tuoi occhi
avrai le mie labbra
annegherò in te
mi circonderai
e io brucerò
e sarò tua.
Sognami.
Mi troverai
ogni notte ti attendo
ogni notte verso te
mi protendo.
Sognami.
Mi avrai
come in quei giorni che ricordi.
Attendimi
perché io camminerò,
vivrò e crescerò,
arriverò fino a te.
Sognami.
Io tornerò da te.
col tocco che sai
il tocco che amai
Mi oblierò nei tuoi occhi
avrai le mie labbra
annegherò in te
mi circonderai
e io brucerò
e sarò tua.
Sognami.
Mi troverai
ogni notte ti attendo
ogni notte verso te
mi protendo.
Sognami.
Mi avrai
come in quei giorni che ricordi.
Attendimi
perché io camminerò,
vivrò e crescerò,
arriverò fino a te.
Sognami.
Io tornerò da te.
Secondo nome Rimpianto
Il primo è Rimorso
Dal seme dell'Inerzia mi generò la Colpa
Figlia di Verità violentata da Mendacia
Nel letto di Promessa.
Partorisco il Pianto
Artificiale progenie di Vergogna
Mi è sorella la Nostalgia,
Figlia della Notte,
Orribile giaciglio di roventi lame.
Me divora il Ricordo
Necrofago predatore
Tra le sue fauci di Brama
Suo complice il Sogno
Fallace illusionista.
Me tiene in vita Egoismo
Spregevole specchio d'Inganno.
Dal seme dell'Inerzia mi generò la Colpa
Figlia di Verità violentata da Mendacia
Nel letto di Promessa.
Partorisco il Pianto
Artificiale progenie di Vergogna
Mi è sorella la Nostalgia,
Figlia della Notte,
Orribile giaciglio di roventi lame.
Me divora il Ricordo
Necrofago predatore
Tra le sue fauci di Brama
Suo complice il Sogno
Fallace illusionista.
Me tiene in vita Egoismo
Spregevole specchio d'Inganno.
Sinestetico Sogno
Un'ambigua vista mi porta a udire
luci buie che ottundono
l'aria cieca di una notte schizofrenica
tastando odori riposti
dietro alle vetrate del mio parossismo.
Il respiro è un rantolo
di viola amaro
liquido insano che scorre
sulla mia frattura.
La scissione è polifonica
ribellione dei sensi
incontrollato delirio del corpo
che violenta se stesso
nella consapevole autoframmentazione
che disperde l'io
nel suo anelito di fuga.
Il risucchio del buio
come irresistibile amante
chiama a sè i miei cocci
nel suo sensuale dilaniante abbraccio
illudendo di unione;
beffardo rigetta
la mia brama di lui
dileguandosi nell'odiosa luce
del reale nascente.
luci buie che ottundono
l'aria cieca di una notte schizofrenica
tastando odori riposti
dietro alle vetrate del mio parossismo.
Il respiro è un rantolo
di viola amaro
liquido insano che scorre
sulla mia frattura.
La scissione è polifonica
ribellione dei sensi
incontrollato delirio del corpo
che violenta se stesso
nella consapevole autoframmentazione
che disperde l'io
nel suo anelito di fuga.
Il risucchio del buio
come irresistibile amante
chiama a sè i miei cocci
nel suo sensuale dilaniante abbraccio
illudendo di unione;
beffardo rigetta
la mia brama di lui
dileguandosi nell'odiosa luce
del reale nascente.
Estemporanee similitudini fisico-morali
Sono come l'acqua
la cui sporcizia è adagiata sul fondo del recipiente
ma sale a galla
se la fai bollire.
Fammi bollire
e vedrai lievitare ogni bruttura
annidata sul fondo di me.
Lasciami placida
e ti apparirò come acqua, limpida
e senza macchia.
Ma simili temperature
si raggiungono solo con l'aiuto
di una serpentina fiamma
che si esprima con la parola
con lo sguardo
col cuoio.
Quest'acqua è ormai prossima allo stato
solido.
la cui sporcizia è adagiata sul fondo del recipiente
ma sale a galla
se la fai bollire.
Fammi bollire
e vedrai lievitare ogni bruttura
annidata sul fondo di me.
Lasciami placida
e ti apparirò come acqua, limpida
e senza macchia.
Ma simili temperature
si raggiungono solo con l'aiuto
di una serpentina fiamma
che si esprima con la parola
con lo sguardo
col cuoio.
Quest'acqua è ormai prossima allo stato
solido.
Vertigo
Sterile parto.
Risucchio
del vuoto.
Attratta nell'orbita
del niente.
Cadere
cadere
cadere
su di sè.
Labirinto in fiamme.
Autolesioni
immaginistiche.
Squarciare il proprio cielo di
carne.
Tagliare
l'interno
mutilazione dell'io
candidamente immacolato nella sua espressione fisica esteriore:
anisotermi ambienti.
Frammentazione volontaria e consapevole
distruzione devastazione dissoluzione
dilaniazione.
Inarrestabile
metastasi.
Folle vortice
tachicardico.
Cadere.
Risucchio
del vuoto.
Attratta nell'orbita
del niente.
Cadere
cadere
cadere
su di sè.
Labirinto in fiamme.
Autolesioni
immaginistiche.
Squarciare il proprio cielo di
carne.
Tagliare
l'interno
mutilazione dell'io
candidamente immacolato nella sua espressione fisica esteriore:
anisotermi ambienti.
Frammentazione volontaria e consapevole
distruzione devastazione dissoluzione
dilaniazione.
Inarrestabile
metastasi.
Folle vortice
tachicardico.
Cadere.
Colpa
Spregevoli
spregevoli lacrime
spregevoli
spregevoli lacrime
facili come puttane.
spregevoli lacrime
spregevoli
spregevoli lacrime
facili come puttane.
My Nights
Insonne giaci
Nell'inquieto gelo dell'inappagata
Tua brama.
Frantumate senti
Le membra tue
In frammenti che con sordo
Rumore atterrano
E ciò che di te resta
Sull'umido letto
È la disperata speranza del sonno.
Caleidoscopici sogni
Vorticosi si muovono
Nell'ancor vigile mente
Lacerando i tuoi sensi
Nell'infinito desiderio
Di ricomposizione.
Dissidio è il tuo nome
Angoscia il tuo volto
Di vertigine è intessuto
Il tuo corpo.
Con muta voce t'appelli
a chi, sordo, dorme.
Solitudine è colei
Che t'incatena a sè,
Fagocitando
Il violentato imene
Del cuore tuo.
Nell'inquieto gelo dell'inappagata
Tua brama.
Frantumate senti
Le membra tue
In frammenti che con sordo
Rumore atterrano
E ciò che di te resta
Sull'umido letto
È la disperata speranza del sonno.
Caleidoscopici sogni
Vorticosi si muovono
Nell'ancor vigile mente
Lacerando i tuoi sensi
Nell'infinito desiderio
Di ricomposizione.
Dissidio è il tuo nome
Angoscia il tuo volto
Di vertigine è intessuto
Il tuo corpo.
Con muta voce t'appelli
a chi, sordo, dorme.
Solitudine è colei
Che t'incatena a sè,
Fagocitando
Il violentato imene
Del cuore tuo.
Caninae litterae
Sento sinistri suoni strisciare;
mi percorrono
solcando stretti sentieri
serpeggiano, stridono.
Con soffocante respiro strappo
scoloriti sipari
d'incontrovertibile sericità.
Sento
prossima
l'esplosione
di straripante acredine.
Pungenti spigoli
di me
posseggono volontà dilaniatrice.
mi percorrono
solcando stretti sentieri
serpeggiano, stridono.
Con soffocante respiro strappo
scoloriti sipari
d'incontrovertibile sericità.
Sento
prossima
l'esplosione
di straripante acredine.
Pungenti spigoli
di me
posseggono volontà dilaniatrice.
Autopsia di un ricordo
La lama affonda.
In un cadavere, vivo sangue di nostalgia.
Estrapolo viscere di rimpianto
sapore ferrigno di cosa perduta.
Dissezionare un corpo
nel gesto inutile della mestizia.
In un cadavere, vivo sangue di nostalgia.
Estrapolo viscere di rimpianto
sapore ferrigno di cosa perduta.
Dissezionare un corpo
nel gesto inutile della mestizia.
Gefanger in der Finsternis
Vorrei che la libertà avesse un corpo
di serica consistenza,
con cui avvolgersi
e sotto cui sparire.
Vorrei poter dire
di essere come il vento
o l'acqua che dirompe
uccidendo gli argini,
libera.
Vorrei non avere
legami.
Vorrei che il volere
fosse un imperativo
irresistibile;
che il desiderio
pervadesse ogni azione
accecando ogni logica.
Vorrei che io voglio
diventasse io faccio
io ho
io sono.
Vorrei non conoscere morale
etica
ideologia
affetto;
essere puro spirito anelante
e creatore.
Vorrei che a guidarmi
fosse la follia dell'illimitatezza
di ciò che può essere.
Vorrei una follia che fosse
di ogni barriera il superamento
estensione dell'io
conato libertario.
Vorrei che tu
un tu di sogno
o forse, reale
con me aprissi
le porte della potenzialità
penetrando nei dominii dell'essere
appropriandotene.
Ma vorrei
di un tu
non necessitare
perché anche un tu che mi accompagni
è un vincolo.
Ma il desiderio stesso
non è forse una catena?
di serica consistenza,
con cui avvolgersi
e sotto cui sparire.
Vorrei poter dire
di essere come il vento
o l'acqua che dirompe
uccidendo gli argini,
libera.
Vorrei non avere
legami.
Vorrei che il volere
fosse un imperativo
irresistibile;
che il desiderio
pervadesse ogni azione
accecando ogni logica.
Vorrei che io voglio
diventasse io faccio
io ho
io sono.
Vorrei non conoscere morale
etica
ideologia
affetto;
essere puro spirito anelante
e creatore.
Vorrei che a guidarmi
fosse la follia dell'illimitatezza
di ciò che può essere.
Vorrei una follia che fosse
di ogni barriera il superamento
estensione dell'io
conato libertario.
Vorrei che tu
un tu di sogno
o forse, reale
con me aprissi
le porte della potenzialità
penetrando nei dominii dell'essere
appropriandotene.
Ma vorrei
di un tu
non necessitare
perché anche un tu che mi accompagni
è un vincolo.
Ma il desiderio stesso
non è forse una catena?